mercoledì 30 maggio 2012



< Il potere della preghiera.

    Molti pensano che la scienza sia nemica della religione, ma a volte gli strumenti della ricerca
sperimentale hanno documentato il potere della fede. Un progetto basato su ciò è stato di recente
intrapreso dal dottor Randy Byrd, cardiologo e devoto cristiano. Dato che allora lavorava all'ospedale civile di San Francisco, aveva indubbiamente una gran quantità di pazienti fra cui scegliere. Cominciò programmando un computer affinché scegliesse 192 pazienti affetti da disturbi cardiaci mentre altri 201 pazienti dello stesso tipo furono scelti per fungere da gruppo di controllo. Byrd voleva vedere se i pazienti per la cui guarigione si pregava si sarebbero rimessi meglio dall'operazione al cuore dei pazienti di controllo. Non si unì personalmente alla preghiera, ma chiese a persone selezionate e a gruppi di preghiera di tutto il paese di partecipare allo studio. Ai partecipanti, che appartenevano a diverse confessioni religiose, furono forniti i nomi dei pazienti, ma essi non li incontrarono mai né si misero mai in contatto con loro e nessuno dei pazienti sapeva che era in corso l'indagine.
    L'esperimento richiese un anno e diede ragione all'idea che la preghiera sia efficace. Byrd comunicò gli stupefacenti risultati del suo studio durante il congresso del 1985 dell'Associazíone Americana dei Radiologi, che si tenne a Miami. Statisticamente, egli annunciò, i soggetti per cui si era pregato richiesero un minor trattamento postoperatorio a base di antibiotici e svilupparono meno edemi polmonari. Egli trovò anche che un numero minore dei pazienti per cui si era pregato morirono durante lo studio, anche se questa tendenza non fu statisticamente significativa.
    
   Una guarigione miracolosa

   Leo Perras è oggi in grado di camminare, anche se per anni fu un paralitico senza speranza. La storia della sua guarigione miracolosa iniziò con un moderno taumaturgo, Padre Ralph Di Orio, tuttora attivissimo nel suo ministero.
   Padre Di Orio è nato nel 1930 a Providence, nel Rhode Island, ed è stato ordinato sacerdote cattolico nel 1957. Di Orio fu sempre rigidamente ortodosso nelle sue vedute e pratiche teologiche fino al 1972. Fu allora che la sua congregazione decise di diventare carismatica, seguire cioè una forma di fede che pone l'accento sull'espressione religiosa personale e sull'esperienza spontanea. Padre Di Orio oppose una certa resistenza al cambiamento, e modificò le sue funzioni religiose soltanto con l'approvazione del suo vescovo. Alla fine, anche lui coinvolto dalla ventata d'aria nuova, cominciò a praticare l'imposizione delle mani durante i servizi di guarigione con la fede, nella chiesa di St. John a Worcester, nel Massachusetts, dove conobbe Leo Perras.
    Perras, che abitava nel vicino centro di Easthampton, era rimasto paralizzato alle gambe ín seguito a un incidente sul lavoro avvenuto anni prima, a diciotto anni di età. La chirurgia non aveva dato nessun esito ed egli da allora era costretto a spostarsi in carrozzella. Alla fine le sue gambe furono colpite da atrofia muscolare, che le danneggiò ulteriormente e inflisse a Perras dolori intollerabili. Faceva uso quotidiano di farmaci antidolorifici, e alla fine decise di rivolgersi al sacerdote dei New England.
    La prima volta che incontrò Padre Di Orio, Perras era inchiodato alla sua sedia a rotelle da ventun anni. Il prete pregò davanti a lui durante la funzione, e i risultati furono immediati. Il paralitico si alzò dalla carrozzella e uscì dalla chiesa con le proprie gambe. I muscoli delle sue gambe ripresero a svilupparsi e i dolori che da tanto tempo lo martoriavano svanirono.
    La storia sembra troppo bella per essere vera, ma è particolarmente ben documentata. Il suo medico, il dottor Mitchell Tenerowicz, capo del personale dell'Ospedale Cooley Dickinson di Northampton, visitò il paziente poco dopo la guarigione e trovò che le sue gambe erano ancora atrofizzate, rendendogli impossibile la deambulazione. Eppure Perras camminava! Le sue gambe si rafforzarono nelle settimane successive, e il 29 settembre del 1980 egli fu intervistato nel corso della famosa trasmissione della NBC Incredibile ma vero e la sua storia divenne nota in tutto il mondo. >

Da: Charles Berlitz, World of Strange Phenomena.

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sabato 26 maggio 2012

Stevia: zucchero in un vaso del balcone

nel provocatorio post http://miskajani.blogspot.it/2012/03/non-leggete-questo-libro.html del 15 marzo 2012 avevo segnalato la "questione stevia". il dolcificante naturale senza calorie né effetti collaterali (che invece lo zucchero ha a bizzeffe) proibito dalla legge.
ora vediamo il come e il perché...
grazie a Grazia Cacciola (erbaviola.com)

< E’ indubbio che il mercato sia stato invaso dai dolcificanti a base di stevia, con grandi lanci pubblicitari “zero calorie”. Chi conosce già la stevia, stevia rebaudiana sinensis,  sa però che il metodo più naturale per servirsene è coltivarla in proprio con metodi naturali, essiccarne le foglie e triturarle in un macina-caffé ottenendo così la polverina verde leggera che fa da dolcificante naturale. Si può utilizzare in bevande calde e/o fredde, nei dolci, sia a freddo che in cottura. Si trova ormai anche in vendita in erboristeria o online. Ma, soprattutto, si può coltivare in proprio e ottenere in proprio un dolcificante a zero calorie, con un potere dolcificante doppio rispetto allo zucchero, utilizzabile anche dai diabetici e che non provoca carie. Nella foto, una pianta di stevia coltivata da me in vaso, è possibile coltivarla anche sul balcone, su un davanzale, su una finestra.
Purtroppo questa pianta ha subito negli anni passati un vero boicottaggio da parte della lobby degli zuccherifici e dall’industria alimentare in genere: coltivata in Italia fino agli anni ’50, non richiedeva processi complicati di raffinazione e non dava dipendenza come altri tipi di zuccheri raffinati. Chiaramente, un’erba pericolosa da boicottare. Il boicottaggio però era già iniziato negli anni ’30 con gli studi di Pomerat, che senza farne mistero indagava la stevia per trovarne un componente che potesse farla catalogare come ‘non salutare’.  Ma il fine fu raggiunto solo nel 1968, con uno studio ormai unanimemente ritenuto opinabile e di parte, nel quale venne inflitto un super-dosaggio di glucoside dello steviolo a ratti di laboratorio. Al di là della crudeltà della vivisezione, la quantità era illogica: equivalente all’assunzione di tre chili e mezzo di stevia al giorno da parte di un uomo di 65 chili. A questi dosaggi, potrebbero risultare dannose anche le carote.
Ma i dolcificanti alla stevia, quindi? Non è proprio stevia quella dei dolcificanti in commercio, o meglio: non è la pianta integrale. I dolcificanti arrivati ora in commercio grazie alla mutata opinione della Comunità Europea (vedi di seguito) sono composti dal glucoside dello steviolo, estratto dalla stevia, e da altri componenti. Il glucoside dello steviolo è un additivo approvato e liberamente utilizzabile in prodotti alimentari. Lo ‘zucchero di stevia’ inteso come la polverizzazione delle foglie essiccate di stevia non è invece approvato come additivo alimentare, ma nulla vieta di usarlo, di produrselo e di parlarne.

COSA DICONO I TEST EUROPEI E LA NORMATIVA SULLA STEVIA? 
In Europa per lo steviolo è stata recepita la classificazione americana di “additivo alimentare” invece che ‘alimento’, mentre viene considerata ‘erba’ la pianta stevia, a pari di menta, camomilla, malva ecc.
I test quindi vengono condotti solo sullo steviolo : questa è l’autorizzazione da parte della comunità europea, la gazzetta ufficiale in cui viene annunciata:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2011:295:FULL:EN:PDF
In Europa si sta battendo presso la commissione sanitaria della comunità europea un’associazione di medici, la EUSTAS, European Stevia Association, chiedendo che non solo gli additivi ricavati dalla stevia ma anche le foglie stesse siano citate come ‘alimenti sicuri’. Tra le motivazioni addotte, c’è il fatto che i danni sui ratti riscontrati nello studio del 1968 sono dovuti alle altissime concentrazioni di steviolo somministrate, impossibili da raggiungere con le foglie di stevia. Il dosaggio giornaliero medio di steviolo è di 2-4 mg per kg, quindi una persona di 65 kg dovrebbe non avere problemi fino a 260 mg di steviolo, un quantitativo piuttosto consistente.
Il Prof. Geuns, biologo e presidente dell’EUSTAS, nell’interpello alla Commissione Europea per la valutazione del commercio delle foglie di stevia, cita lo studio opinabile condotto sui topi che è all’origine di tutta la polemica sulla stevia e riassume l’errato dosaggio utilizzato per quei test: “Per una persona adulta di 65 kg questo dosaggio equivale a 3.47 kg di foglie di stevia (± 347 g di steviolo per giorno) o circa 34.7 kg di foglie fresche di stevia al giorno, il che significa più del 50% del suo peso corporeo in foglie di stevia fresche. Le conclusioni di questo esperimento in cui solo una massiva concentrazione di stevia è stata testata, dovrebbe essere contestato.“. Aggiungiamo che oggi abbiamo apparecchiature più sofisticate e sistemi di screening e test più evoluti rispetto a quelli del 1968.

Come ulteriore motivazione delle proprietà benefiche e per nulla nocive delle foglie di stevia, riporta l’uso che si fa di foglie fresche e secche nella medicine orientali da centinaia di anni, soprattutto in Thailandia: oggi circa 150 milioni di persone fuori dall’Europa consumano liberamente la stevia in foglie e non sono mai stati riportati effetti collaterali.  Ovviamente ci sono interessi enormi dietro il boicottaggio dell’uso delle foglie di stevia: permettere l’uso commerciale del glucoside dello steviolo ma non quello delle foglie di stevia, per il cui test basterebbero pochi mesi, è senza ombra di dubbio un grande regalo alle aziende produttrici e una disincentivazione al privato cittadino che vuole autoprodurselo in casa.

LA STEVIA NEGLI USA
La stevia è attualmente classificata dalla FDA come ‘additivo alimentare’ invece che come alimento. Essendo classificata in questo modo, ne viene testato solo il principio attivo, non le foglie di stevia, che quindi rimangono al momento fuori dagli studi.
Dal 1992, The American Herbal Products Association (AHPA) ha presentato tre petizioni alla FDA contestando la classificazione della stevia come additivo alimentare. Anche se le petizioni erano supportate da test e dati che ne provavano l’uso storico e sicuro della Stevia come alimento,  la FDA non diede nemmeno la risposta pubblica che di solito riserva a queste petizioni, adducendo come motivo che gli studi erano stati condotti al di fuori degli Stati Uniti e pubblicati  in giornali esteri.
Nel settembre, 1995,  la FDA ha abolito il divieto esistente da quattro anni sulla stevia ma limitandone la commercializzazione come alimento dietetico, integratore e erba medica: ed era proibito il suo uso come dolcificante e aromatizzante nei prodotti alimentari.
Oggi lo steviolo è considerato GRAS dalla FDA, che però ignora totalmente, nel bene e nel male, le foglie intere di stevia. Si limita a dire che lo steviolo è “Generally Recognized As Safe” (GRAS). Con un particolare sistema di autorizzazione, però, non viene considerato ‘sicuro’ il glucoside dello steviolo in genere, ma solo quello di alcune aziende che si sottopongono ai protocolli di test della FDA e il cui prodotto viene approvato. Da notare che nella menzione ‘glicoside dello steviolo’ la FDA richiede la presenza di steviolo al 95%. E il restante 5% ? Varia a seconda delle aziende, una sorta di ‘marchio’ che gli permette tra l’altro di brevettare il composto.

Ancora una volta, un grosso regalo alle industrie alimentari.

CONSIDERAZIONI
Non mi voglio dilungare sulla questione del boicottaggio di un dolcificante e una pianta che non richiede uno zuccherificio per la sua raffinazione, ha zero calorie, può essere utilizzata dai diabetici, non provoca carie e non dà assuefazione. Il perché ne venga osteggiato l’uso in forma di foglie è evidente a tutti.
Ma qui siamo davanti a una scelta personale legata alla nostra salute.  Lo stevioside e gli altri glucosidi della stevia sono noti per la loro straordinaria stabilità chimica: a causa della loro particolare forma chimica e molecolare, i glucosidi della stevia sono estremamente resistenti alla degradazione acida ed enzimatica, non vengono disgregati nei loro metaboliti in normali condizioni gastriche. Già Pomaret infatti nel 1931, con i primi studi sulla stevia, aveva scoperto che gli steviosidi passano inalterati nel tratto gastrointestinale dell’uomo. Una propietà questa che fa paura a chi utilizza gli zuccheri come additivo per indurre assuefazione e dipendenza, mentre dall’altra infastidisce chi sul diabete o anche solo l’iperglicemia ha costruito interi imperi farmaceutici.
La contestazione poi sulla proprietà cancerogena della stevia era in realtà sul glicoside dello steviolo somministrato ai ratti in proporzioni esagerate (vedi sopra). Non sulle foglie di stevia che hanno un concentrato di steviolo molto inferiore.
La contestazione sulla proprietà contraccettiva della stevia (e quindi sul fatto di causare infertilità) è invece legata a una leggenda brasiliana: ovviamente la stevia non è un contraccettivo e nemmeno causa infertilità, questo è stato chiarito dalla FDA stessa.
La stevia rebaudiana in foglie o polverizzata, non è riconosciuta come additivo alimentare dalla FDA, né dalla UE (vedi sopra), ma nemmeno dicono di non usarla o che è pericolosa, semplicemente non è ancora stata testata. Finché quindi non conducono gli esami elencati per testare se ci sono controindicazioni dal punto di vista renale, cardiovascolare ecc. non possono affermare che è GRAS, ma questa è la procedura che riguarda qualunque sostanza alimentare. E’ la stessa situazione che troviamo se cerchiamo l’uso delle foglie di menta sulla FDA: si trovano solo gli estratti, il mentolo ecc., non la menta officinale. Dobbiamo quindi smettere di usare la menta finché non la testano?

I DOLCIFICANTI ‘STEVIA’ ATTUALMENTE IN COMMERCIO
Sorvolo sulla tristezza di vedere anni di informazione consapevole buttati nelle confezioni verdi inneggianti ‘zucchero di stevia’ o ‘stevia’, ora presenti ovunque, dal supermercato alla farmacia. Ma confido molto nell’intelligenza dei consumatori. Soprattutto sul non dimenticare che in molti casi  le stesse aziende producevano fino a poco fa (e in qualche caso producono ancora) dolcificanti a base di aspartame, cancerogeno. E che dietologi compiacenti lo consigliavano ai loro pazienti.
Sono andata a esaminare qualche scatola di questi prodotti e ne ho indagato meglio uno dei tanti, nemmeno il peggiore. Ne ho preso uno nella media e premetto che, tutto sommato, è comunque migliore di uno zucchero bianco raffinato.
Vediamo cosa contiene un dolcificante “Stevia” ora in commercio:
- gente volumizzante: eritritolo, è E 968 ovvero un altro dolcificante che può essere lassativo anche a piccole dosi. I diabetici non dovrebbero usarlo, le persone che stanno bene con molta molta parsimonia perché come tutti i lassativi possono causare danni al colon, alterazioni elettrolitiche, costipazione cronica che è concausa (per alcuni causa scatenante) del tumore al colon.
- edulcorante : glucosidi dello steviolo (estratti dalla stevia), discorso lunghetto sulla composizione (è un composto chimico di cui tra il 90 e il 95% si tratta di steviolo), ma soprattutto è TESTATO SU ANIMALI (approfondimenti qui http://www.europass.parma.it/page.asp?IDCategoria=584&IDSezione=14715&ID=359782 ). Lo zucchero di stevia naturale, invece, non è testato su animali.
- antiagglomerante (cellulosa in polvere): è un additivo alimentare ma non dicono quale, infatti gli emulsionanti a base di cellulosa vanno dall’ E460 al 469 (derivati della cellulosa). In particolare il 460 (cellulosa) non può essere usato nei neonati e svezzamento perché provoca coliti e gonfiori intestinali. Non leggo però sulla scatola che se ne sconsiglia l’uso in allattamento! Per tutti gli altri, dal 461 al 469, un uso quotidiano può provocare coliti, dolori intestinali, costipazione e diarrea.
(Informazioni dal Supplemento Additivi – Dizionario di Chimica Alimentare, Minerva Editrice e Mariani-Testa, Gli additivi alimentari, Macro Edizioni) >

per chi vuole approfondire o... passare all'azione!
ecco alcuni strumenti:

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Stevia - LIBRO
L'alternativa naturale allo zucchero
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Sugar Blues. Il mal di zucchero
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Stevia è un sostituto naturale dello zucchero
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Semi di Stevia Rebaudiana (006)
Mediocre

mercoledì 23 maggio 2012

terremoto: Venere scuote Terra

< 20 MAGGIO 2012 ORE 4.00: UN' ONDA D'URTO INTERPLANETARIA HA COLPITO LA TERRA Un’onda d’urto interplanetaria, eventualmente associata ad un brillamento solare di classe M5, ha colpito il nostro campo magnetico la notte del 20 Maggio, alle 4:00 ora italiana. L’arrivo dell’onda ha causato un’intensa attività geomagnetica attorno ai poli del pianeta, e varie aurore boreali alle alte latitudini. L’impatto ha prodotto un fronte d’onda di propagazione all’interno della magnetosfera di parecchie migliaia di chilometri in orbita geostazionaria intorno alla Terra. Naturalmente, nonostante la rara coincidenza, il fenomeno non è da associare al terremoto che nello stesso istante ha colpito l’Emilia Romagna con una scossa pari alla magnitudo 5.9 sulla scala Richter. >

paura di confermare l'ovvietà!? certo che c'entra con il terremoto!
e con lo straordinario allineamento planetario descritto in questo blog nel post (e i suoi 3 commenti) recente "consessi planetari mai visti".
alle 4 del mattino ora italiana del 20 maggio 2012 si può collocare il momento esatto della eclissi Venere Sole.
ha creato un risucchio e un salto quantico. chi sta bene ora sta e starà meglio. chi sta male crolla.
la via verso una nuova umanità procede.
(il brano citato è tratto da:
mi permetto di segnalare questi link incredibili (ma veri?). 
stay tuned... ;)


http://www.facebook.com/#!/photo.php?fbid=431911746826492&set=p.431911746826492&type=1&theater

e tu, cosa ne pensi?

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martedì 15 maggio 2012

consessi planetari mai visti!

qualcuno che parla chiaro:
recentissimo video: calendario maya applicato ai moti celesti di QUESTI GIORNI.
spiegato in modo più diffuso e approfondito
sull'allineamento del centro del nostro sistema solare col centro della galassia che si avrà a fine anno...

p.s. hai letto tutti i commenti al post precedente?
Pleiadi e Orione... da qui provengono nostri progenitori. si chiude un ciclo. possiamo ri-abbeverarci alla Fonte.

giovedì 10 maggio 2012

consessi planetari mai visti

< Una data che appare chiara, nello scorrere del tempo ciclico del calendario maya, è il 20 maggio 2012, il giorno in cui si allineeranno le Pleiadi, il Sole e la Terra. In contemporanea, ci sarà un’eclissi di Sole: la stessa avrà luogo sullo zenith della piramide di Chichén Itzá, eretta di onore di Kukulkan, venerato dai Maya e del quale gli stessi attendevano il ritorno.
(...) Il bellissimo pittogramma comparso il 9 agosto 2005, invece, fornisce informazioni dettagliate in merito al giorno 0, identificabile con il 20 maggio 2012, e all’ultimo ciclo di Venere, in passaggio davanti al Sole per l’ultima volta durante la Quinta Era, nel giugno 2012.
(...) Molti anni fa i Maya, dalla civiltà cosmopolita che erano diventati, in seguito a sanguinose battaglie e repressioni, furono letteralmente estirpati dalla loro terra, e quelli che vi sopravvivono ancora oggi sono i pochi rappresentanti di un popolo evoluto. Gli stessi indigeni, secondo antiche leggende, rimasero sulla Terra, in attesa di una “resurrezione” che si sarebbe verificata al tramonto del quinto Sole, il 21 dicembre 2012. In quel giorno, il loro Dio, Kukulkan, si sarebbe manifestato nuovamente sulla Terra, introducendoci alla nuova era, la sesta, la cui data d’inizio è il sabato 22 dicembre 2012, in contemporanea ad un cambiamento nelle coscienze collettive. Il nostro Sole avrebbe “parlato”, secondo i Maya, manifestando la sua massima potenza con un’attività talmente intensa da influenzare la civiltà umana e l’intero pianeta. >
da: http://www.ilpuntozero.com/il-2012-e-le-varie-profezie/i-maya/il-20-maggio-2012/
 su segnalazione di Francesco Prossen.
tra qualche giorno mi diffonderò maggiormente su quanto sta per accadere in giugno: l'eclisse Venere-Sole, per quanto già di per sé fenomeno eccezionale e rarissimo, sembra rientri anch'essa in allineamenti planetari molto più complessi.
che cosa significa tutto ciò, questa tremenda temperie energetica in cui stiamo passando attraversando? una tempesta di neutrini! una tale abbondanza di influenze planetarie, connessioni che superano la nostra immaginazione e che semplicemente ci fulminano con il loro voltaggio elettromagnetico superiore... oppure ci accompagnano con amore verso una nuova luce, un nuovo tessuto di vita e di materia e di noi stessi. le Stelle ci vengono a prendere.

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lunedì 7 maggio 2012

oltre il velo...

   <Il dottor Mando Fodor era oltre che psicanalista anche studioso di metapsichica, ed era adorato da quelli che lo conoscevano. Quando morì, il 17 maggio 1964, gli oggetti che si trovavano nel suo appartamento cominciarono misteriosamente a muoversi. Ma fu il comportamento dei fiori sulla terrazza a impressionare di più sua moglie.
   «Sulla nostra terrazza ci sono dei fiori», essa spiegò. «Le rose rampicanti di solito durano quattro giorni, dopo di che perdono i petali e formano nuovi boccioli. Ma dopo la morte di mio marito le rose, circa centocinquanta, sbocciarono tutte di colpo e durarono parecchie settimane.»
Più Amaya Fodor osservava le rose, più il suo interesse s'intensificava.
   «Per tutto quel periodo nessuna rosa perse un solo petalo», riferì, «poi, un giorno, appassirono tutte insieme. Io tagliai loro i gambi e mentre facevo questo chiesi di poter avere almeno una rosa. La ebbi una settimana dopo: una sola rosa, che durò anch'essa per parecchie settimane.»
   È possibile che queste misteriose rose siano sbocciate tutte insieme per semplice coincidenza? È possibile, ma un caso come quello occorso alla signora Fodor non è unico. La nota scrittrice Taylor Caldwell ha raccontato un'esperienza analoga sul numero dell'ottobre 1972 del Ladies's Home Journal.
   La signora Caldwell e suo marito, Marcus Rebak, avevano un cespo di una qualità di gigli che non sbocciava: non diedero un solo fiore in ventun anni. Ma quando egli morì, nell'aprile del 1970, i gigli finalmente sbocciarono: il giorno stesso del suo funerale.>

Da: Charles Berlitz, World of Strange Phenomena.

Questo è quello che succede quando non siamo consapevoli. Siamo pieni di magia e di amore, spostiamo l’energia, facciamo prodigi e non sappiamo come e perché. Chissà cosa potrebbe fare ed essere l’Essere Umano se solo conoscesse e praticasse il suo potenziale!

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venerdì 4 maggio 2012

felicità vo' cercando...

Come vivere felici?  Basta poco per essere felici.  


< Il mio amico Dr. Robert Holden, da molti definito “lo psicologo della felicità”, ha condotto uno stupefacente esperimento per dimostrare come possiamo facilmente e completamente alterare i nostri livelli di felicità soltanto cambiando le nostre abitudini. Piuttosto che provare a rompere le cattive abitudini, ne ha introdotte di nuove, portatrici di benessere. Il lavoro di Robert è stato oggetto di un documentario della BBC nel quale guidò un gruppo di persone depresse attraverso un esperimento straordinario della durata di alcune settimane.
All’inizio dell’esperimento ognuno dei soggetti in esame fu sottoposto a una risonanza magnetica (“MRI scan” nel testo originale inglese). La risonanza mostrava l’attività del cervello nel lobo prefrontale sinistro, l’area associata a pensieri e sensazioni felici, e rivelava chiaramente tutti i segni connessi alla depressione.
La formula di Robert per aumentare la loro felicità era molto semplice e consisteva nel chiedere ai soggetti depressi di fare tre cose: 1) sorridere o meglio ancora ridere per almeno 20 minuti ogni giorno. 2) praticare una moderata attività fisica per almeno 20 minuto ogni giorno. 3) mettere foglietti colorati in ogni stanza in casa o nel luogo di lavoro: ogni qual volta il loro occhio cadeva su uno di questi foglietti avrebbero dovuto pensare a un ricordo positivo o a un desiderio e possibilità futura positiva. I suoi soggetti seguirono questo regime per un mese. Al termine di questo periodo di tempo, ognuno di loro dichiarò di sentirsi più felice di prima. Per un controllo sperimentale, ognuno fu sottoposto a una nuova risonanza magnetica. E le risonanze mostrarono tutte un aumento significativo nell’attività dei lobi prefrontali sinistri. In un mese i soggetti dell’esperimento di Robert avevano cambiato l’attività fisica del loro network neuronale, in seguito al cambiamento delle loro abitudini di pensiero e di azione.
L’ esperimento produsse risultati così notevoli che la BBC insistette perché la macchina a risonanza magnetica fosse controllata e resettata. Si scoprì che l’apparecchio funzionava alla perfezione. Ciò nonostante, i responsabili della BBC erano ancora increduli e vollero aspettare sei mesi prima di mandare in onda il documentario. Non credevano infatti che i cambiamenti nei soggetti sarebbero stati duraturi. Sei mesi dopo, le medesime persone furono sottoposte a una nuova risonanza. I cambiamenti erano ancora lì e i soggetti riportavano di sentirsi ancora significativamente molto più felici. >

Da: P. McKenna, I Can Make You Happy, Starling New York, 2011, p.47. (traduzione mia)

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