sabato 8 novembre 2014

alla voce "terapeuta certificato"

Diplomi... certificazioni…


Recentemente ho letto addirittura, nel curriculum di una operatrice olistica, “risvegliata certificata” dall’Istituto di un certo guru indiano, oltre che ovviamente terapeuta certificata e formatrice di insegnanti certificata della scuola del medesimo guru (a chi me lo chiede faccio i nomi del risvegliato e del certificante; in pubblico non mi sembra carino: contesto abitudini da vecchia era non singole persone)

Jung quando si è risvegliato si è fatto mettere un timbro dal suo amato maestro Freud? Tutt’altro! Ha iniziato a distinguersi e distanziarsi dal suo maestro. 
Si è svegliato a se stesso: ha iniziato ad essere se stesso.

Io se sono risvegliata non aspetto che qualcuno certifichi che ho aperto gli occhi. Inizio io a guardare la gente e me stessa con occhi nuovi. Esco da qualsiasi istituzione e autorità esterna che mi vuole obbediente al SUO sistema. Io ho il mio sistema. Non contesto e non disubbidisco: semplicemente non mi serve: ho il mio sistema.

Anzi, a dirla tutta, se qualcuno gentilmente si offrisse di garantire per me ufficialmente il sollevamento delle mie palpebre rifiuterei con gentilezza: mi sentirei umiliata. Io so che vedo. Gli altri intorno a me vedono che vedo.

Anzi, a dirla tutta, lo posso mettere in cv se fa bene alla salute del mio lavoro, ma non sono neanche tanto fiera di avere trascorso alcuni anni alla corte di qualche Sciamano o di qualche Scuola. Sono stati anni di studio appassionato e fruttifero ma di certo non sono le cose di cui vado più fiera in vita mia. Sono fiera dei libri che ho scritto, dei quadri che ho dipinto,e di come sono riuscita ad aiutare tante persone ad amare la vita.



Cosa serve una certificazione se ogni individuo è unico? 
Si certifica la mia unicità? Non ho bisogno di un giudice esterno a farlo. Guardatemi e ve la racconterò io in prima persona. Sentirete la vibrazione della mia voce, il calore delle mie parole. Sentirete quello che ho fatto e che faccio e vedrete cosa so fare. 
E se non fa per voi vi rivolgete altrove.

Non voglio illudere nessuno attraverso un documento che certifica il mio valore. Che ne sa una scuola del mio valore? Ne sai più tu che non mi hai mai visto ma che mi guardi e mi vedi o le persone che mi conoscono da tanti anni e possono testimoniare la mia affidabilità. 

Non voglio rintronarti riempiendoti le orecchie coi colpi di grancassa delle autorità istituzionali. Non sarò io a condizionarti. Sono qui per de-condizionarti e aiutarti a crescere. A condizionarti ci pensa già in ogni maniera la società in cui siamo immersi, ci prova con tutte le sue forze. Voglio che tu percepisca la mia autorevolezza, non che tu sia assordato dall’autorità delle istituzioni che garantiscono per me, voglio che tu sia libero di percepire la mia sincerità e la mia capacità.

Anzi, a dirla tutta, non voglio che nessuno garantisca per me. So badare a me stessa, grazie.


Alchimisti e Astrologi un tempo erano tali perché avevano superato esami scolastici? perché qualcuno garantiva per loro? 
No, erano unanimamente ritenuti astrologi ed alchimisti perché aiutavano le persone. Era questo che li rendeva rispettati e richiesti. 
Ed erano di gran lunga più magici di qualsiasi rappresentante istituzionale di magia.


Non fondo scuole e non dò certificati. Non servono più.
“Dalle loro opere li riconoscerete.” Diceva già qualcuno più di 2.000 anni fa.

Non voglio umiliare la capacità di giudizio di una persona dando per scontato che questa non sia in grado di giudicare, che per muoversi nella vita segua non ciò che lui ritiene giusto per sé, non ciò che dicono gli altri individui presi singolarmente, e nemmeno ciò che dicono le meggioranze (cosa di per sé paricolosissima ma si può sperimentare) ma che segua che cosa per lui certificano le Istituzioni.

Chiunque si arroga il diritto di distribuire certificati è una Istituzione, un gruppo di potere, una fabbrica di soldi, che ti mantiene alle sue direttive manipolandoti attraverso il tuo bisogno di apparenenza e la tua personale insicurezza circa il tuo proprio valore.


Silvia Pedri 06-11-2014

martedì 4 novembre 2014

Gatto in Scatola




Quando vidi un Giaguaro dentro una scatola (per sua volontà) capii che doveva esserci sotto qualcosa. 
Non sotto alla scatola. Dico proprio  sotto questo amore per le scatole che i felini mostrano di avere, soprattutto gatti, piccoli e grandi.

Il Giaguaro è, per tutte le tradizioni dove sia presente, animale sciamanico per eccellenza. 
Miti e leggende lo descrivono come gran viaggiatore tra i Mondi. 
Di fatto gli abitanti dell’Amazzonia riportano che è l’unico animale che assume Ayahuasca, la famosa Pianta Maestra visionaria. Riportano che, nonostante la sua dieta strettamente carnivora, ne sgranocchi i tronchi e poi, quando inizia a sentire l’effetto, faccia dei salti all’indietro, probabilmente manifestazione fisica del suo allontanamento da questa realtà, che peraltro padroneggia benissimo, con squisita nobiltà e ferocia. 

E se il Giaguaro non è animale sciocco, altrettanto misterioso, magnetico, magnifico e magico è il gatto, consigliere e alleato di maghi e streghe.

Insomma, se esseri di tale profondità amano visceralmente le scatole, dovremmo “think out of the box”, come dicono gli anglofoni, pensare fuori dagli schemi, e chiederci il perché!


Magari attraverso le nostre ipotesi ci avvicineremmo di qualche centesimo di millimetro alla loro magia.
Ecco la mia ipotesi.

È, dicevo, una questione di profondità. Sono animali profondi, come noi, e spesso anche molto più di noi. Suscitano meraviglia e curiosità e meritano attenzione.
Anche le scatole sono profonde. Oltre che lunghe e alte… Ecco, in questo caso, secondo me, le dimensioni contano. ;)
Per quanto riguarda le scatole, si tratta di 3 dimensioni, altezza, lunghezza e profondità.
Per quanto riguarda i felini… Credete che loro siano, come la maggioranza degli esseri umani, animali di 3 dimensioni, o, altrimenti detto, di terza dimensione? Vi sembra? Chiedetelo al vostro gatto, che cosa ne pensa. Io penso di no. 

Gatti “domestici” e gatti grandi e selvaggi sono tra gli animali più multidimensionali del creato terrestre.
Non oso azzardare un numero di dimensioni ma di certo, sono sicura, è un numero imbarazzante per ogni essere umano. 
Sono così selvatici e bizzarri, maestri e terapeuti, veggenti e guerrieri dell’astrale, proprio perché sono per loro natura “più di là che di qua”, abitanti multidimensionali di molti Mondi contemporanei e paralleli.
Eppure la maggior parte del loro tempo e della loro identità sembra che li spendano tra di noi, in questo nostro mondo 3D.
Sono venuti qui per noi, sono i nostri messaggeri celesti, protettori, guaritori, poeti, maestri di individualismo e di amore allo stesso tempo.  
Sembrano pazzi a volte, giocosi e bizzarri, magari perché stanno alleviando col senso dell’umorismo e la creatività più sfrenatamente “out of the box” il loro disagio, o la loro noia, di stare in un mondo consuetudinario e prevedibile. 


Ma è bene che si adattino, che accorcino i loro orizzonti, esattamente come li estendono, anche se accorciarli è più doloroso. 
È bene che facciano anche loro finta di essere “normali”, miopi e ottusi esseri 3D, amanti del cartone. 
È  bene che si contengano, insomma.
Dategli una scatola e loro ci metteranno dentro tutto il loro mondo, tutti i loro mondi.   
Dategli una scatola e li aiuterete.
La scatola è amore e odio, è utero terreno, calvario e liberazione, limitazione e definizione. 

La scatola è il Dio del Limite di questi esseri devoti all’Infinito. 
Dategli una scatola.


E se non la avete, per oggi, va bene anche una scatoletta. 






p.s. curioso che la protagonista del mio nuovo romanzo, iniziato a fine estate 2014, “Il Risveglio della Nuova Umanità” si chiami Pantherizia.

sabato 25 ottobre 2014

Amare o essere amati? Parte Seconda


È vero che per amare basta… amare?

Sì e no.

“Sì” dicono i mistici. 
Amore è energia. È l’unica energia che crea vita e la fa crescere forte sana e rigogliosa. Amore è l’unica energia che guarisce. Amore è l’unica energia che dà Felicità. Investire in amore è sempre investire in energia. Dà “buon karma” prima di tutto perché fa bene a chi lo fa, nell’immediato. Dà luce, colore, calore e poesia alla vita. Dà vita alla vita. 

“No” dicono i terapeuti. 
L’energia, al lato pratico, prende vie sbagliate.  Strano ma vero. Riempire la bacheca di facebook di frasi di Gibran e Rumi, per quanto vere e belle nel loro genere, non basta. Dai massimi sistemi scendiamo ai minimi termini... ;))  
L’universo è intessuto da fili d’amore con tessitura banalissima, ordito e trama, perfino gli architetti romani, che costruivano le città intorno a cardo e decumanum, avevano più fantasia. I mistici ci danno un libretto di istruzioni facile da capire e facile da mettere in pratica. E allora perché tutta questa sofferenza!?



Intanto… da quale trauma stai amando? (vd post precedente) “Dimmi quale amore hai e ti dirò che trauma sei.” 
Quale è l’incantesimo, l’incubo nel quale sei imprigionato/a?
Ci sono delle sequenze, nella vita, che tendono a ripetersi. 
Osserva questi spezzoni di film. Li puoi raggruppare in trame molto simili. 
Per me, che ho fatto un percorso spirituale molto intenso, è molto facile cogliere subito personaggi e dinamiche. 
Ma chiunque può e deve sviluppare il proprio spirito di osservazione su se stesso e sul mondo e iniziare a porsi le giuste domande. 

Le persone non vedono l’ora di dare amore ma sono sempre sole.
Perché non lo danno, non lo sanno dare, ne hanno paura, fuggono… tante ragioni. 

Oppure perché lo danno. E fanno fuggire. 

Attenzione…
La legge dell’amore in questo caso non è: 
A dà e B fugge. (ma perché!???) 

Piuttosto, il rapporto algebrico autentico e profondo, che risponde al caso nostro, è: 
A dà e non sa ricevere. B che cosa vuoi che faccia? 

Foste in B che cosa fareste? Foste in B innanzi tutto sareste molto simile ad A dal momento che la vita offre sempre specchi e che energie simili gravitano tra di loro. Possono anche essere energie complementari a incastrarsi alla perfezione per diventare insieme protagonisti dello stesso copione, ma in ogni caso chi dà tanto non ha mai uno che risponde al suo amore. Lo vedremo dopo. Allora… dicevamo, B è un tipo molto promettente, ad alta energia e con molto da dare. Anche A. Anzi, A se possibile lo è di più. Entrambi da piccoli, e per loro conformazione animica e karmica, sono stati e sono abituati a dare e non a ricevere. Chi, per destino, è più schiavo di questo ruolo, darà di più. Chi è più equilibrato riceverà. Si sentirà grato. Poi si sentirà un po’ a disagio, poi si sentirà umiliato. Dare diventa, a nostra insaputa, un rapporto di potere che schiaccia e annienta qualsiasi reciprocità, qualsiasi forma di vita. 

Anche questo è un “ordine dell’amore”, secondo la terminologia di Hellinger, il padre delle costellazioni famigliari (vd post precedente). È la legge dell’equilibrio. In pratica è sapere dare tanto 
quanto ricevere, e crescere insieme. 
Ogni persona trova nell’altro terreno fertile per fare crescere gioia e passione e trova occasione per condividerle. 

Ovviamente del caso ci sono tante sfumature quanti sono gli esseri umani.
Qualche esempio?

A donna autosufficiente (intendo “autosufficiente globale”, emotivamente, intellettualmente…). B cosa volete che faccia? 

A donna molto forte al maschile.  B cosa volete che faccia?

Attiriamo nel gioco solo persone compatibili col nostro gioco. I giochi di ruolo nella nostra vita sono stabiliti dal personaggio che, consciamente e più spesso inconsciamente, interpretiamo. 

A dà e non sa ricevere = B dà e non sa ricevere. Coppia probabile e molto più frequente di quanto in genere si riconosca: affine e speculare. Amarezza e frustrazione regnano sovrane. Ogni incomprensione è sale sulla ferita originaria. “Love is … due paranoie che si incontrano.”

A donna che dà. B cosa volete che faccia? Riceve, come un bambino, ed è privato di tutta la sua forza.
Stessa cosa la versione con soccorritore/soccorritrice compulsivo/a.
Anche se perfino i compulsivi si redimono a volte ed esiste anche il caso A donna bisognosa. B scappa alla velocità della luce. #coglioneno. 

A donna che dà e idealizza. Si stanca presto ma prima ancora che si stanchi… B fugge alla velocità della luce. Voi cosa fareste? Foste in lui preferireste entrare nel costume del supereroe che tira da tutte le parti e sta stretto come una prigione e col quale non vi sentirete mai a vostro agio, mai all’altezza, o preferireste essere voi stessi?

E questi sono solo esempi di “dare acqua al deserto”.  


Siete da soli? 
Riavvolgete e rivedete il vostro film. Riportate la trama dai massimi sistemi ai minimi termini. Coglietene tutte le dinamiche. 

Forse avete semplicemente paura, vi siete promessi di non amare più dopo una cocente delusione, magari un matrimonio finito, sul quale avevate messo tutto il vostro cuore e le vostre aspettative. 

Forse inconsciamente ritenete che mai nessuno potrà amarvi e cose del genere… allora smontatevi e ricostruitevi. 

Forse state attraversando un periodo di crescita su altri piani che vi impegna già completamente e non c’è al momento tempo spazio ed energia da mettere altrove. 

…Oppure state amando troppo! 

Fatevi amare. 
Scoprirai che è anche più bello. Una vera rivelazione… ;) 



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Leggi anche il post precedente!… “Amare o Essere Amati?”parte prima



E se ti vuoi emozionare potrai presto addentrarti insieme a me nella selva meravigliosa…   
“La Ricerca dell’Anima Gemella. Percorso in 200 poesie. tutti i colori dell’amore, dell’eros, del dolore e della Felicità” mio ebook, di prossima pubblicazione. 

martedì 21 ottobre 2014

Amare o essere amati? Parte Prima


“Amare o essere amati?” lo so, la domanda ricorda troppo da vicino l’annosa questione dell’uovo e della gallina. 
Però, al lato pratico, merita qualche osservazione. 

Non è tanto una questione di chi venga prima, di causa/effetto. 

Ma di COME e di PERCHE’.
In realtà, più in profondità, ricorda più il detto “in amore vince chi fugge”.

Siamo sicuri che per essere amati basta amare? 

Siamo sicuri che per amare basta essere amati? 

Siamo sicuri che per amare gli altri basta sapere amare se stessi? 


Credo di avere sollevato temi per un libro di quattro volumi. In un post (anzi due) avanzerò solo qualche riflessione. 



È vero che se non mi amo non posso amare? 

Se non mi amo, non ho rispetto per me stessa, considero normali le bastonate perciò quelle mi vado a cercare e quelle posso ricevere e prima che mi venga l’idea di esserne stufa passano anni. 
Vi è mai capitato di sentire qualche vostra amica dire “ma come ho fatto a starci insieme così tanto?” ? Che siano 5 anni o 10, “come ho fatto ad essere così stupida?”  
Io attraverso il mio lavoro ne incontro tante.
Ehh… Ogni volta che ci si sveglia ci si potrebbe chiedere “ma come ho fatto a dormire e per giunta stare addormentata per così tante ore!?” 
In genere chi ha fame di crescita interiore prima o poi si sveglia perché improvvisamente si ritrova più forte e più piena e pronta per essere pienamente figlia e pienamente madre, non più bisognosa ma libera e piena d’amore, e potersi dare nuova nascita. 
Quindi sì, si può amare meglio, in modo più soddisfacente per tutti. Avrei potuto evitare molte sofferenze a molte persone me inclusa, negli ultimi decenni, se fossi ‘nata imparata’.



È vero che se non sono o non sono stato amato non posso amare?

Mi è difficile rispondere. Mi è difficile perché non conosco persone che siano state pienamente amate da piccole. È più facile, paradossalmente, che da piccoli ci sia stato richiesto amore o aiuto. Proprio per questo non mi appaga né convince l’immagine, scontata, del serbatoio, la legge che se non si ha non si può dare. 
Le famiglie sono quasi tutte disfunzionali ma, per loro virtù o loro malgrado, sono quasi tutte piene d’amore. Ogni essere umano, ogni anima che si incarna, sa che cos’è l’amore e, in qualsiasi situazione, bizzarra o drammatica in cui si trova, vivrà all’insegna delle leggi dell’amore, esprimendolo al massimo grado. 
(Ci sono anche persone che non sanno che cosa è l’amore ma il mio parere è che non dipende dalle loro vicissitudini, da quanto sono stati nutriti o all’opposto messi alla prova: dipende dalla qualità, dalla forza intrinseca della loro anima, che, di suo, non è ancora sufficientemente evoluta)
Le costellazioni famigliari sono una scienza fenomenologica preziosa, recente ma poco spettacolare e spattacolarizzata e ormai passata di moda, che descrive “gli ordini dell’amore”, per dirla nel suo linguaggio, e tutti gli imput relazionali, distorsioni e traumi, che si stabiliscono a partire da ordini dell’amore stressanti. 

Qualsiasi nodo va sciolto. Ma la materia di cui il nodo è formato è sempre amore. E ciò che lo scioglimento permette di fare sgorgare e fluire è sempre amore, che si era accumulato ed era così tanto da fare male. 

Tutti hanno amore da dare. Molti non sanno come farlo.









To Be Continued nel prossimo post… 
Il bello deve ancora venire. e non è una promessa è realtà. clicca e vedrai...  


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“La Ricerca dell’Anima Gemella. Percorso in 200 poesie. tutti i colori dell’amore, dell’eros, del dolore e della Felicità” mio ebook, di prossima pubblicazione. 

..-..-..

venerdì 17 ottobre 2014

Voglio SOLO ingredienti VERI


La modalità di sopravvivenza sul pianeta Terra è l’inganno. L’umanità, mossa dall’istinto di sopravvivenza (o dalla paura di non sopravvivere, di morire o di non avere denaro) e dall’istinto di riproduzione (o dalla paura di non trovare partner sessuali), è disposta a tutto pur di soddisfare questi bisogni. 

È una umanità rimasta a uno stadio spirituale da ominide ma che ha raggiunto uno sviluppo intellettuale altrocché da homo sapiens. E' ntelligentissima!

Sa mentire. Si diverte a farlo. Oppure lo fa per furbizia, o per necessità, a suo vantaggio. Sa intrigare, manipolare, ingannare.

Le relazioni interpersonali diventano un gioco da burattinaio retto da fili sottili e contorti. 
Nulla è chiaro e semplice. Tanto meno ai propri occhi. Gli occhi di chi mente imparano a non vedere più le cose come stanno.

Io direi che può bastare.

La Nuova Umanità è pura e ingenua e fa una fatica nauseabonda a dover stare a sviscerare tutti questi sottotesti.

Personalmente, voglio solo ingredienti semplici. Posso vivere solo così.



Quando dico “lasciami stare” intendo “lasciami stare”, non “corrimi dietro, l’ho detto apposta” oppure “coccolami.” Faccio questo esempio non perché mi riguardi. Nella mia vita so farmi capire benissimo, a costo di essere brutale e non esito ad esserlo se necessario e non rimpiango di esserlo stata. Faccio questo esempio perché facebook è pieno di immagini languide che istruiscono gli uomini del tipo “Quando mi chiedi come sto e ti dico va tutto bene insisti.” oppure, grafiche ammiccanti solidarietà tra donne, “Quante volte hai detto bene tra le lacrime?...” Ora, ditemi voi, che bisogno c’è di rispondere ‘bene’ se stai piangendo o avresti voglia di farlo? Si vince un premio? Spiegatemelo. Se si vince un premio magari lo prendo in considerazione anch’io. 
Beh non rimprovererei gli uomini quando "non ci capiscono". E' normale che nella confusione non ci si capisca nulla. Quando la forma non corrisponde più al contenuto... che forma scegliere!?

Io credo che la Nuova Umanità abbia bisogno di un Nuovo Linguaggio, coerente con la sua verità. 
Una umanità vera onora la sua verità, vive creando la propria vita a partire da ingredienti dal valore reale.


Non pompare bolle finanziarie. Non vendere merce scaduta.

Non nutrirsi di illusioni.

Ecco, il nutrimento… ne vogliamo parlare?
Se la carne sana non esiste più perché devo mangiare dei surrogati pieni di veleni ma con ottimi aromi artificiali? Per essere coccolato, tenuto buono e mansueto nell’illusione che niente è cambiato da qui a 50 anni fa e da qui a mille anni fa. In questo modo posso continuare a vivere nel castello di carta delle mie tradizioni. E intanto vengo intossicato e rimbambito.
Se scelgo di essere vegetariano perché mi vengono proposti cibi confezionati preparati con qualsiasi cosa, spesso innominabile, purché assomiglino alla carne!? Grazie non è il caso che vi sforziate tanto, ho detto che carne non ne mangio… Va bene un piatto di riso coi piselli (che tra l’altro è la mia passione). Ho scelto di essere vegetariana perché non voglio la carne: non ne ho nostalgia, appunto non la voglio. Ma si dà per scontato che le mie decisioni non siano autentiche e sentite, che siano prese mentendo prima di tutto a se stessi e poi alla società. Ma non è più così. il seitan al sangue, mi spiace per voi ma la vostra stupidità e la vostra malafede se lo meritano, fallirà sul mercato.  


Voglio ingredienti puri, autentici, naturali.


Non voglio una crema dolce di fagioli rossi dello stesso colore del cioccolato. O una nutella che di cioccolato non ne ha per niente. Non mi interessa che la prima sia cosa sana e la seconda sia cosa insana. Non voglio essere presa in giro. Non voglio vivere di illusioni, di surrogati. Datemi del cacao puro crudo amaro e bio e saprò io cosa farne! :))

Se non voglio cioccolato non mancherò di farvelo sapere.



Voglio guardare negli occhi un germoglio, nudo e puro, e mangiarlo a kilometro zero e centimetro 3, dal produttore al consumatore (d’estate li faccio in casa, nello stesso tavolino dove medito ;)), e sentire la sua vita e la sua verità. 



Voglio guardare negli occhi un uomo e sentire la sua vita e la sua verità, e sentire che non è mosso dal senso di sopravvivenza e dal senso di riproduzione. 




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Silvia Pedri, www.hesediel.it  Professional Consulting 

mercoledì 15 ottobre 2014

Come investire su di te (e su di me)


Gli investimenti, per loro natura, fruttano. 
Se sono fatti bene. 


Non è necessario investire tanto. A volte basta un po’ di attenzione. Altre volte capacità di osservazione e intuizione. Altre ancora è richiesto, sì, un minimo di investimento in denaro. Deve essere oculato, bisogna considerare i rischi, i vantaggi, il valore aggiunto che se ne trae. Deve essere vincente.

Quando spendi il tuo tempo e la tua attenzione investi in te stesso. 
Quando spendi il tuo denaro per un servizio che solo io ti posso dare (in quanto ogni persona è unica per talenti ed esperienza) investi su di me. 
In realtà investi sulla tua capacità di scegliere il consulente giusto per te. Lì si gioca tutto.   
Quando io ti offro un mio servizio spendo tempo ed energie, spremo il meglio che ho per darti il massimo del valore, utile e significativo, per te in questo momento. Io sto investendo su di te. 
Devi essere il mio cavallo vincente. 
Devo essere il tuo compagno, allenatore, guida, devo porarti alla vittoria e vincere insieme a te. 


Solo in questo modo io sono felice.

Solo in questo modo sento che è stata una esperienza esclusiva e creativa in cui, tramite entrambi noi, si è compiuta la magia di portare il Cielo in Terra, di materializzare intuizioni in nuove consapevolezze e strategie.


Io ci tengo ad essere felice. Spero che ci tenga anche tu.


Nel caso affermativo, allora puoi continuare a leggere questo post. 
È importante. 
Dobbiamo ottimizzare il nostro investimento. :)


Stiamo investendo le nostre energie nella medesima cosa: il tuo CAMBIAMENTO.


Chiarezza a Padronanza. Serenità e Soddisfazione. 
Vivere nella semplicità e nella gioia. 
Potrei descrivere in questo modo la nostra meta. 
Ma se hai altri obiettivi o altre necessità possiamo aggiornare direzione e percorso. 


Come si può fare di una esperienza, di qualsiasi esperienza e anche di un consulto, una esperienza che ti CAMBI la vita?


In un modo e in un solo modo. Te lo dico subito. 
Bisogna essere totalmente presenti. 


Molte persone prendono appunti mentre io parlo, altre mi richiedono la registrazione, altre mi fanno domande di approfondimento via mail, alcune mi incontrano di persona, altre via skype. Ognuno sceglie la modalità migliore per lui, quella con la quale si sente più a suo agio. Io ad esempio quando ricevo un consulto non prendo appunti e non mi è necessaria la registrazione, una traccia scritta o la presenza del consulente (se ci sono queste tre cose ringrazio caldamente ma potrei anche farne a meno). Eppure ogni incontro mi cambia la vita. 
Perché lo vivo intensamente. Mi piace. Mi entusiasma riceverlo quanto offrirlo. Oppure a volte sento di averne davvero bisogno, che ne va della mia vita e del mio futuro.
Perché, di conseguenza, lo vivo profondamente, visceralmente. 
Allora le nuove visioni e intuizioni che ricevo si trasformano in prese di coscienza importanti e utili in grado di fare la differenza, di integrarsi come forza propulsiva e costruttiva nel seguito della mia esistenza. 


Un mio amico consulente di astrologia, dotatissimo e preparatissimo, ha abbandonato questa sua passione perché condividerla con gli altri non gli dava soddisfazione. Le persone erano meravigliate dalla acutezza e pertinenza delle sue deduzioni, sbalordite dalla esattezza delle sue sensazioni sul presente, sul passato e sul futuro. Erano compiaciute di sentirsi descrivere così bene. E basta. Il suo talento, il suo impegno, il suo trasporto, non sortivano alcun risultato, non facevano la differenza, non portavano CAMBIAMENTO.    

Non ho indagato quale fosse la causa o il rimedio nel suo caso. Ho osservato però che esistono due tipi di consulti, di consulenti e di consultati. 


Il primo tipo è quello che produce il riconoscersi nel racconto. È ammaliante, piacevole, rassicurante. Alcuni lo ricercano. Ne sono compiaciuti, o anche appagati, intellettualmente ed emotivamente.

Ma a lungo termine è un investimento in perdita.


Il secondo tipo è l’esperienza che ogni consulente serio e ogni consultato serio vorrebbero avere. 
È un investimento in attivo, sempre in attivo, a breve e a lungo termine. 

E' una esperienza feconda, una esperienza di crescita spirituale e di crescita personale sotto tutti gli aspetti.


È una esperienza coinvolgente. È una ricerca spirituale che si incarna e materializza in una esistenza più ricca di conoscenza e amore e successo.

Insieme andiamo alla scoperta di te, affinché tu ti possa conoscere ed amare e ti sappia muovere con più leggerezza e libertà nel mondo. Lasciati portare, sii presente con tutto te stesso...

Investi su di te in modo vincente: desidera il meglio, sii dentro alla Vita!



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che il mio cuore riscaldi il tuo cuore!
apresto, su questi schermi!


Silvia Pedri, www.hesediel.it  Professional Consulting