Quando vidi un Giaguaro dentro una scatola (per sua volontà) capii che doveva esserci sotto qualcosa.
Non sotto alla scatola. Dico proprio sotto questo amore per le scatole che i felini mostrano di avere, soprattutto gatti, piccoli e grandi.
Il Giaguaro è, per tutte le tradizioni dove sia presente, animale sciamanico per eccellenza.
Miti e leggende lo descrivono come gran viaggiatore tra i Mondi.
Di fatto gli abitanti dell’Amazzonia riportano che è l’unico animale che assume Ayahuasca, la famosa Pianta Maestra visionaria. Riportano che, nonostante la sua dieta strettamente carnivora, ne sgranocchi i tronchi e poi, quando inizia a sentire l’effetto, faccia dei salti all’indietro, probabilmente manifestazione fisica del suo allontanamento da questa realtà, che peraltro padroneggia benissimo, con squisita nobiltà e ferocia.
E se il Giaguaro non è animale sciocco, altrettanto
misterioso, magnetico, magnifico e magico è il gatto, consigliere e alleato di
maghi e streghe.
Insomma, se esseri di tale profondità amano visceralmente le
scatole, dovremmo “think out of the box”, come dicono gli anglofoni, pensare
fuori dagli schemi, e chiederci il perché!
Magari attraverso le nostre ipotesi ci avvicineremmo di
qualche centesimo di millimetro alla loro magia.
Ecco la mia ipotesi.
È, dicevo, una questione di profondità. Sono animali
profondi, come noi, e spesso anche molto più di noi. Suscitano meraviglia e
curiosità e meritano attenzione.
Anche le scatole sono profonde. Oltre che lunghe e alte…
Ecco, in questo caso, secondo me, le dimensioni contano. ;)
Per quanto riguarda le scatole, si tratta di 3 dimensioni,
altezza, lunghezza e profondità.
Per quanto riguarda i felini… Credete che loro siano, come
la maggioranza degli esseri umani, animali di 3 dimensioni, o, altrimenti
detto, di terza dimensione? Vi sembra? Chiedetelo al vostro gatto, che cosa ne
pensa. Io penso di no.
Gatti “domestici” e gatti grandi e selvaggi sono tra gli
animali più multidimensionali del creato terrestre.
Non oso azzardare un numero di dimensioni ma di certo, sono
sicura, è un numero imbarazzante per ogni essere umano.
Sono così selvatici e bizzarri, maestri e terapeuti, veggenti
e guerrieri dell’astrale, proprio perché sono per loro natura “più di là che di
qua”, abitanti multidimensionali di molti Mondi contemporanei e paralleli.
Eppure la maggior parte del loro tempo e della loro identità
sembra che li spendano tra di noi, in questo nostro mondo 3D.
Sono venuti qui per noi, sono i nostri messaggeri celesti,
protettori, guaritori, poeti, maestri di individualismo e di amore allo stesso
tempo.
Sembrano pazzi a volte, giocosi e bizzarri, magari perché
stanno alleviando col senso dell’umorismo e la creatività più sfrenatamente “out
of the box” il loro disagio, o la loro noia, di stare in un mondo
consuetudinario e prevedibile.
Ma è bene che si adattino, che accorcino i loro orizzonti,
esattamente come li estendono, anche se accorciarli è più doloroso.
È bene che facciano anche loro finta di essere “normali”, miopi e ottusi esseri 3D, amanti del cartone.
È bene che si contengano, insomma.
È bene che facciano anche loro finta di essere “normali”, miopi e ottusi esseri 3D, amanti del cartone.
È bene che si contengano, insomma.
Dategli una scatola e loro ci metteranno dentro tutto il
loro mondo, tutti i loro mondi.
Dategli una scatola e li aiuterete.
Dategli una scatola e li aiuterete.
La scatola è amore e odio, è utero terreno, calvario e
liberazione, limitazione e definizione.
La scatola è il Dio del Limite di questi esseri devoti all’Infinito.
Dategli una scatola.
E se non la avete, per oggi, va bene anche una scatoletta.
p.s. curioso che la protagonista del mio nuovo romanzo, iniziato a fine estate 2014, “Il Risveglio della Nuova Umanità” si chiami Pantherizia.
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