Come vivere felici? Basta poco
per essere felici.
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APERTURA DEL TERZO OCCHIO |
Nel corso degli ultimi 12 mesi:
Ho trascorso più di 10
giorni consecutivi in un luogo dell’Amazzonia immerso nella natura, silenzioso,
protetto e sicuro.
Successivamente ho trascorso più di 10 giorni consecutivi in
un luogo di montagna dove andavo da bambina e in cui sono andata spesso nella
mia vita, a circa un’ora di macchina dal luogo in cui sono nata.
Del soggiorno
in Amazzonia ho alcune belle sensazioni, del soggiorno italiano mi sono rimasti
in cuore più di 10 giorni ininterrotti di meraviglia e, tutto sommato, una
grande sensazione di benessere, la segreta consapevolezza di potere vivere solo
lì.
Oltre al notare che questo per me è stato un anno
particolarmente fruttifero, forse questi ricordi possono essere un esempio di
ascolto, di richiamo.
Dieci giorni di benessere e forza fisica e mentale, da correre per
sentieri e scrivere romanzi. Nessuna scienza o tecnica particolare: mezz'oretta
al giorno di yoga chi kong e 5 tibetani, semplici esercizi, sempre gli stessi,
ed ero fisicamente ed energeticamente allineata. Al mattino tisana con melissa
o finocchio e aghi di rosmarino appena colti e soprattutto la meraviglia che
ogni mattino esisteva sempre quell’aria, tersa e profumata.
Non è un sogno. Non è cambiare vita, scappare, mollare tutto
e andare a vivere alle Maldive. È girato l’angolo. È rendersi conto di quello
che siamo e che ci manca. Manchiamo a noi stessi, alla nostra vita. La vita
normale, pulita e naturale, dove essere se stessi.
Ogni volta che col treno, scatoletta che frulla imprigiona e
amplifica vibrazioni di ogni tipo, mi avvicino a Milano da qualsiasi posto,
sento dentro di me sensazioni mai provate altrove. All’approssimarsi della
provincia, in crescendo, inizio a respirare e fare circolare dentro e fuori di
me tensione competizione frustrazione aggressività ansia, una mistura cupa che
va al di là dell’inquinamento atmosferico ed elettromagnetico. È inquinamento
umano. È lo Spirito della città. Il suo pulsare. Il tuo pulsare.
Ricordo che in uno dei miei rientri estivi lo shock improvviso
del caldo e dell’atmosfera energetica mi aveva attanagliato, fisicamente, il
cuore, come in una trappola per animali e non voleva lasciarmi andare.
Dalla griglia di pensieri ed emozioni di una delle città più
difficili del mondo non scappi, sei circondato.
Se vuoi materialmente uscirne c’è coda in tangenziale o
disguidi ferroviari. Se vuoi ‘starne fuori’ e non metti il naso fuori di casa
non hai vita più pacifica. Devi prendere in mano la tua volontà e la tua
attenzione per ripristinare ritmi vivibili, a contrasto delle correnti che
muovono l’aria tutto intorno. E, appena la città si ripopola, senti i vicini indemoniati
che urlano, bestemmiano, o si picchiamo. Ti ricordano dove vivi. E non in un posto
malfamato ma in un quartiere centrale, residenziale e curato, con ristrutturazioni
private e pubbliche che ti trivellano il cervello quasi senza soluzione di
continuità tutto l’anno. ;))
Milano è meno brillante e più ansiosa di New York. Una
pressione costante, una cappa che ti stringe e ti fa correre di qua e di là, rapido
rapido e, se non stai attento, senza scopo.
Ho sempre detto che Milano è la migliore palestra. Offre tutto.
Tutto il bene. Tutto il male. Se vuoi crescere da qui devi partire (per
restare). Quando sei cresciuto da qui devi partire (per andare).
La città, lo Spirito della città, legato al luogo dove
sorge, alla storia alle spalle, alla massa delle persone che senza volerlo lo
amplificano, non lo puoi cambiare. Puoi cavalcarlo, puoi conviverci, puoi
utilizzare le sue correnti per creare la tua Vita e la tua libertà. Puoi
imparare grazie a lui a conoscere e gestire le tue Risorse. Che insegnamento
che ti dà!
Sante parole, cara Silvia! A me è successa la stessa cosa quando son tornata dalle vacanze in Alto Adige, ma mano mi avvicinavo a casa e più cresceva l'ansia...volevo ritornare "su".
RispondiEliminaElena