< L’alimentazione odierna è costituita al 90% da cibi acidificanti e da bibite sintetiche pericolosissime. Un bicchiere di cola ha ph 2,5. (…) Le carni, le farine bianche , i prodotti caseari, tutti i dolcificanti, senza considerare i composti quali pizze, sformati o dolci, che contengono un po’ di tutto mescolato insieme, acidificano e avvelenano l’organismo. I dolci, per il loro mix, sono uno dei fattori determinanti per la creazione delle citate velenose neurotossine, e poi la gente si chiede perché non riesce a farne a meno: quella dei dolci è una dipendenza a tutti gli effetti.
E’ risaputo che la digestione delle carni rilascia acido urico, che provoca sofferenza articolare, ma è meno conosciuto che i grassi animali determinano acido acetico. Tutto il corpo si deve mobilizzare per neutralizzare questo stato. Il corpo non è fatto per tener continuamente fronte a questi acidi, per cui, dopo averli neutralizzati a spese di osteoporosi e calvizie, li accumula nei tessuti connettivi fino a determinare edemi o eccessi di grasso affinché queste sostanze pericolose possano essere diluite o stare il più a lungo possibile dagli organi vitali.
Un altro grosso problema dell’alimentazione scorretta è la produzione di muchi che otturano i capillari ematici, bloccando sia l’alimentazione (percorso arterioso) sia la pulizia (percorso venoso) dei tessuti. Se paragoniamo tutto il sistema circolatorio a un circuito idrico, quando si ottura e le sostanze ristagnano, esso diviene sporco al pari di un sistema fognario. Questa condizione provoca la paralisi nutritiva e drenante delle cellule per cui il mesenchima si ingolfa predisponendosi nello stato diluito. Ma questa condizione è anche anaerobica (senza ossigeno) e le cellule, per sopravvivere, si trasformano in neo-plastiche (tumorali) le quali vivono in assenza di ossigeno contrariamente alle cellule sane contrariamente alle cellule sane che vivono in ambiente aerobico. >
tratto da: p.314 Life, Arcangelo Miranda. nuova edizione, aggiornatissima!
700 pagine per un manuale a 360 gradi di trasformazione e realizzazione di sé. supporto non unico ma indispensabile di crescita personale.
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