martedì 26 febbraio 2013

Che cosa ti serve per essere Felice?



Che cosa mi serve per essere Felice?
Che cosa ho imparato da Simona Atzori?

"S. A. è una donna senza braccia".
"S.A. è la ballerina che ha aperto la terza serata del Festival di Sanremo 2012."
"S.A. è una ragazza vitale ed estroversa con zampillanti capelli mossi fino ai fianchi."
"S.A. è una pittrice di fama internazionale."
"S. A. è l’autrice di questo libro." (questo citato a fine post) 
Quale di queste affermazioni è quella vera?
Tutte e cinque.
Simona Atzori ti chiede provocatoriamente in questo libro: “Cosa ti manca per essere felice?” Cosa manca A TE. Perché a lei non manca proprio niente.
Come recita la memorabile espressione di Candido Cannavò, “Le sue braccia rimasero in cielo. Ma nessuno ne fece una tragedia.”
Simona Atzori è una persona fortunata. Ha avuto due genitori splendidi che l’hanno accettata così com’era, senza spaventarsi. L’hanno sostenuta, hanno combattuto con lei, sofferto e gioito, e sperimentato. E da qui è iniziata la sua avventura. Simona e i suoi genitori non si sono mai opposti alla natura. L’hanno lasciata essere e svilupparsi. Simona bambina ha trovato naturalmente il suo modo di essere, di muoversi, giocare, mangiare… Crescendo ha cercato di essere il più possibile autonoma. ora, da adulta, non può andare in aereo da sola. Ma da sola almeno guida la macchina (adattata). Disegna coi piedi perché a pochi mesi le è venuto spontaneo afferrare un pastello rosso col piedino e da allora non si è più fermata, ha sempre continuato a giocare, creare, rincorrere emozione e Bellezza, come una vera artista. Con gli anni ha perfezionato la sua capacità di comunicare per immagini attraverso diverse tecniche pittoriche, ed esposto in diverse parti del mondo. E balla, perché muoversi a ritmo ed esprimere flussi di passioni si addice al suo temperamento impetuoso e artistico. È una persona felice. Coniuga nella sua creatività la leggerezza del gioco e della sperimentazione, che ha assaporato fin da bambina, con la concentrazione e l’applicazione, che ha sviluppato durante la sua crescita.
Fa un lavoro che la entusiasma e condivide la sua vita straordinaria con le persone che ama. È quello che è. Fa un sacco di belle cose. E quello che non può fare semplicemente non lo fa. Lo fanno altri per lei.
Ha sofferto nel fisico, ha lottato nel sociale, come si legge nel libro. Ma è stata amata e accettata all’origine e non ha mai cercato  di essere diversa da quello che è. Si accetta, si ama, senza conflitti, e, con la sua vita, diffonde il suo amore.
Non la si può definire handicappata perché a tutti gli effetti non lo è.
È una ragazza che emana salute fisica e psichica, sincera gioia di vivere e oggettiva realizzazione personale.
Non si è “integrata”, come è la aspirazione dei diversi.
Perché integrarsi? Se ti integri nel corpo sociale disintegri la tua individualità. Non è il caso di essere così crudeli con se stessi. Neanche Abramo sacrificò Isacco.
Lei è diversa. È quello che è. Ed è magnifica. Non è perfetta. Non è neanche particolarmente bella. Ma è perfetta così com’è.
La sua danza è intensa. La sua danza è potente, precisa, impeccabile. La sua danza è espressiva e creativa. Simona fa cose che gli altri non si immaginano. È strabiliante. Quando balla insieme a persone con le braccia (e devo dire che le è capitato molto spesso nella sua vita) lo spettatore prova imbarazzo per quei poveri  ballerini con le braccia che nell’insieme appaiono fiacchi e ridondanti. Hanno molti muscoli e molta grazia in meno, e due braccia di troppo. A volte, pur nell’armonia dei loro gesti, emanano incertezza e debolezza. Come se fossero rappresentanti di una specie non ancora pienamente evoluta, e invece è solo la loro interiorità a non essere pienamente forgiata e integrata.
Questa donna diversa non solo è accettabile agli occhi del mondo ma è desiderabile. Ha fatto della sua unicità un’arte.  E chissà quanta passione ci vuole, esercizio, disciplina, coraggio a danzare senza braccia. Tutti sappiamo quanto equilibrio e sostegno e sicurezza danno le braccia nel movimento. Ma l’arte, è evidente, non è solo un’idea, è anche sudore. Concentrazione. Il corpo di Simona è essenziale. Lei si concentra sulla sua arte.
Che cosa io ho imparato da Simona Atzori?

1) il potere dell’amore.
È l’amore che permette di venire alla luce. Non sei partorita fino a che non sei amata e accettata. L’amore può tutto. Trova tutte le soluzioni, non conosce ostacoli né barriere. L’amore è la prima cosa da coltivare. L’amore ti permette di essere te stesso.
Tanto ognuno è diverso. Ognuno ha diritto di godere della vita, di sperimentare, di giocare, di creare. Solo così potrà SENTIRE ciò che fa cantare il suo cuore. Solo così potrà coltivare la gioia e l’impegno per farlo cantare per tutta la vita.
2) il potere di quello che non c’è.
Lei non è felice nonostante quello che non ha, ma con quello che le manca, essendo quello che è e valorizzando quello che è. È una grande artista grazie a quello che le manca.
E in più, in virtù delle difficoltà che ha imparato a superare, viaggia per il mondo invitata nei posti più impensati in qualità di ‘motivatrice’.

Questa donna è una parabola. La sua vita, come un racconto evangelico, insegna:
1) Amati!
2) prendi il tuo lato oscuro, o la tua peggiore e congenita mancanza o stortura, a qualsiasi livello, e trasformalo nel tuo più grande asso nella manica!
Allora brillerai della tua luce naturale, divina, a tutto tondo.

Qui puoi vederla danzare:

Qui puoi leggere le sue parole: 

5 commenti:

  1. che bello.
    lasci degli spunti rinfrancanti!
    desidero approfondire,grazie!

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    1. che bello Danila. :)
      a me la lettura di questo libro ha profondamente turbato. almeno per me, è per tanti aspetti provocatorio...
      ognuno imparerà quello che ha bisogno di imparare. in ogni caso, si tratta di una storia di successo e di coraggio.
      la formula magica per essere diversi e per essere felici. tutto in una persona. ;)

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  2. che bello Danila. :)
    a me la lettura di questo libro ha profondamente turbato. almeno per me, è per tanti aspetti provocatorio...
    ognuno imparerà quello che ha bisogno di imparare. in ogni caso, si tratta di una storia di successo e di coraggio.
    la formula magica per essere diversi e per essere felici. tutto in una persona. ;)

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  3. L'esempio di Simona sicurante è da ammirare e può dare forza e ispirazione a tanta gente. Ma sapere che cosa ci renderebbe felici dovrebbe renderci felici? sapere dov'è il problema è il passo per risolverlo, ma se poi uno non sa come fare i successivi?

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    1. sta in ascolto. con tanto amore e rispetto per se stesso, anzi anche dedizione. :)

      le voci dei tuoi bisogni e delle tue aspirazioni emergeranno.
      e piano piano ti guideranno...

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