mercoledì 4 settembre 2013

Felicità che scotta!

     Come vivere felici?  Basta poco per essere felici.  
 Coltiva l’amore sopra ogni cosa…


     A soffrire siamo abituati tutti, ma provate a tenere in mano la felicità, solo per alcuni momenti.  Che effetto strano che fa. Pare che scotti. La si palleggia incerti tra le mani e non si sa dove metterla.
     Provate a essere grati di tutte le cose belle che germogliano, timidamente crescono, tenacemente persistono nella vostra vita. Se le osservate e sentite e respirate con calma vi commuovono. Fino alle lacrime.      
     Provate a fare l’amore con amore. A volte non potrete fare a meno di lacrimare. Il piacere è dentro di voi e quando cresce si espande e quando si espande crea nuovi spazi, scioglie i limiti.
     Dopo ogni esperienza di dolore e di felicità bisogna ristrutturare tutto. 
     A volte, tra le une e le altre, mi chiedo se il mio cuore tenga. È il cuore che digerisce le esperienze e le trasforma in consapevolezze, che ci fa sentire e vivere, a prescindere dalla comprensione mentale che possiamo avere.
     È più facile contrarre o lacerare l’aura rispetto ad espanderla, come ci inducono le esperienze estatiche. Fino a dove riesci ad abbandonarti, senza avere il controllo? Le estasi, anche di tenore modesto, ci colgono impreparati. I dolori invece sono solo il riflesso delle nostre ferite originarie, ci colgono di sorpresa, sì, ma li conosciamo bene, li abbiamo sicuramente già assaggiati. Ogni volta conosciamo meglio la nostra ombra e noi stessi. La felicità invece è un territorio nuovo, vergine, che richiede prestanza di cuore, coraggio e fiducia per essere esplorato, per trovarcisi, improvvisamente, dentro.
     Ombra e Luce sono sorelle e compagne: alleate. Esplorare ed espandere i confini della nostra capacità di vivere, soffrire, imparare, gioire, è un’arte a cui ci si può dedicare, con amore buona volontà e pazienza. È un’arte che commuove per i suoi risultati.

     Vi lascio con questa citazione latina: “Bono probari melior quam multis malis.” È meglio provare le tue forze con una cosa bella piuttosto che con molte avversità. O altrimenti detto, per resistere a una cosa bella occorre la stessa quantità di energia psichica che per superare molte avversità. Riuscire ad andare incontro a un’autentica botta di felicità senza scappare richiede altrettanta forza fisica morale e spirituale che dovere affrontare molte traversie traumi sofferenze… ma anche di più!
     che ne pensi? Pronto a metterti alla prova con la Felicità?



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da: http://www.withandwithin.com/it/ref/e5a26b:
Alice: quanto mi piace questo post!!
Mi hai fatto venire in mente una cosa che mi porto dietro da diversi anni. Molti anni fa,i primi anni in cui avevo internet, mi feci una "carta dei cieli" con uno di quei programmi automatici. tra le molte frasi assemblate in modo sconnesso mi rimase impressa questa "seconda parte della vita più difficile". Questa frase ha pesato su di me come un anatema per anni con il rischio di realizzarsi per auto-convinzione. Sino al giorno in cui ho deciso di cambiare punto di vista: mettiamo che sia vero, perchè immaginare una seconda metà della vita irta di difficoltà? Non sarebbe meglio immaginare una seconda parte della vita impegnata in grandi ed emozionanti imprese, di sicuro impegnative (quale salita alla vetta non lo è?) verso il raggiungimento di obiettivi importanti?
in sunto.. io credo.. che la percezione della felicità sia legata anche a quella lente che ti permette di vedere le cose in modo da non sentirtene vittima
Silvia: grazie del commento Alice, e sicuramente è così.
mi viene in mente anche che è piuttosto strano pronosticare una seconda parte della vita difficile o faticosa. è nella prima che siamo privi di esperienza, non abbiamo il fiuto per salvarci la pelle o prenderci cura di noi e ci prendiamo un sacco di bastonate per accumulare esperienze e risvegliare le cose da aggiustare sopite in noi... poi, da "grandi", abbiamo più forza morale e coraggio e possiamo osare... addentrarci nell'Ombra o nella Luce.
(in astrologia in genere si indicano i primi 30 anni, fino al ritorno di Saturno, come la max palestra di apprendimento, gli anni di maggiori fatiche e smarrimento. però una carta astrale può essere letta in tanti modi e dire tante cose, nei casi specifici.) 

essere felici è la cosa che richiede più coraggio e più allenamento, una morbidezza e una fiducia nel lasciarsi andare... 


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Elena: spesso la felicità fa più paura e destabilizza maggiormente rispetto alla sofferenza.
Elena: per anni ho pensato che non meritavo d'essere felice e quando lo ero mi sentivo in colpa...poi ho imparato che "porca vacca", io MERITO di esserlo! :D 
Silvia: grazie Elena della condivisione. il mio post non parla di questo: il 'cuore' del post è piuttosto la "capienza del cuore", la capacità fisica di essere felici. ma quello che dici è un aspetto presente in ognuno di noi! 
Barbara: Finalmente qualcuno dice cio' che sento dentro di me...pensavo di essere diversa e nei momenti in cui provo a spaccare quell'attimo cerco di non farmi vedere ....ma perché saro' cosi'!! Pensa ...sara' sciocco ma a volte mi scendono le lacrime osservando con tenerezza la mia gatta.... per me e' felicita' (questo e' un piccolissimo esempio che mi viene in mente) 



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